MTB – Ticino (CH)
Percorso: Tamaro – Arosio
Lunghezza: 50km
Dislivello: 1900m
Difficoltà: Medio (S2)
Mese: Luglio
Uscita con George e il mitico Anthony che arriva al punto di incontro con un cancello al posto di una bici o per meglio dire, un cancello di bici.
Partenza easy con la finta salita verso Rivera, percorrendo le solite frecce dei percosi MTB, che portano alla funivia del Tamaro.
I miei soci salgono facile con la cabina, mentre io testo una fantastica Turbo Levo, “ribrendizzata” con adesivi di SpiderMan. Noleggio competitivo da DomeBike a Taverne.
La SpiderLevo, impostata con Eco 15%, Trail 45%, mi porta molto in fretta all’Alpe Foppa. Non ho mai usato la modalità Turbo (impostata all’85%) per risparmiare batteria, ma pedalo a bestia in Trail perchè Geroge mi faceva pressione (con chiamate al cellulare) per arrivare all’antenna del Tamaro nel minor tempo possibile.
La parte iniziale della salita non è molto varia, ma poi continuando si può apprezzare il panorama e le montagne verdissime ti riaccendono gli occhi.
Breve pausa all’Alpe Foppa per qualche foto e video e poi salita verso il rifugio del Monte Tamaro.
Sassi grossi rallentano la salita, ma la spinta del motore elettrico è sempre generosa, ed in poco tempo mi ritrovo con i miei soci che hanno già mangiato e si sparano una bella fetta di torta finale.
Da qui poi, qualche salita e roccia da scalata con annessa bici in spalla, porta verso un DH piuttosto lungo e a volte tecnico, che va in direzione Arosio. Uno dei miei preferiti!
Il povero Anthony buca, ma non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso, dato che il suo copertone sembra uno slick da MotoGP. Dopo un cambio veloce ed esperto ripartiamo verso la nostra stancante, ma molto divertente, discesa.
Arrivati al bivio che porta anche ad Indemini, si scende per un trail pieno di piante che ostacolano un pò la discesa. Nel sottobosco poi bisogna prestare attenzione alle foglie secche (acnhe a Luglio!) che sembrano più uno strato di ghiaccio.
Anthony perde un paio di volta la bici da sotto al sedere con dei voli degni di uno stuntmen. Per fortuna niente di serio, ma sicuramente un pò doloroso. Da qui il sentiero poi si fa tecnico con strettoie, rocce, radici, ma scendendo dalla sella si risolve sempre tutto.
Una volta arrivati ad Arosio ci dividiamo, perchè George ne ha ancora e si dirige verso il Lema, mentre io ed Anthony facciamo il nostro classico giro che scende da Arosio fino a Bosco Luganese.
Un stretta di mano (sincera) ad Anthony, che se avesse avuto una bici decente, sarebbe sceso più agevolmente, e non come se non ci fosse un domani.
Alla prossima!
























Relive ‘Tamaro – Arosio’