Era tanto che non salivo in sella con l’intenzione di scrivere, o forse semplicemente con l’intenzione di sentire davvero le montagne. A volte l’abitudine ci porta a dare per scontato ciò che abbiamo intorno, eppure basta una pedalata più lenta, un respiro più profondo, per ricordarsi quanto speciale sia il nostro territorio.

La MTB è un modo unico di vivere la natura. Ti permette di attraversarla con un ritmo tuo, scandito dal battito del cuore e dal respiro che si fa più intenso nelle salite, più calmo nelle discese. È un dialogo costante con il terreno, con la roccia e la terra che ti parlano attraverso le vibrazioni del manubrio e dei pedali.

E poi c’è il panorama, quella ricompensa silenziosa che ci aspetta sempre lassù, alla fine della salita più dura. A volte penso che non sia solo il paesaggio a cambiare mentre pedalo, ma anche io. In quel silenzio fatto di boschi, sentieri e vento, sento che qualcosa dentro di me si riordina, trova spazio, si chiarisce.

Viviamo in luoghi che molti ci invidiano, territori che spesso trascuriamo nella fretta quotidiana. Tornare a esplorarli con la MTB è come riscoprire vecchi amici: il sentiero che conosci da sempre può ancora sorprenderti, se sai guardarlo con occhi diversi.

Riprendere a pedalare con consapevolezza è anche un modo per tornare a scrivere, a riflettere, a condividere. È il modo migliore che conosco per dire grazie alle montagne, ai boschi, ai sentieri che pazienti aspettano sempre il nostro ritorno.